Con questo termine si indica una serie di borsette da portare appese al polso o alla cintura, tipiche della moda femminile nel periodo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
Per la forma potrebbero ricordare le aumonière in uso nel Medioevo, che però erano sempre indossate appese alla cintura e che venivano utilizzate sia da parte degli uomini che delle donne.
Venditore di aumonières, dal Codex Manesse (inizio XIV° secolo)
donna con aumonière, dal Tacuinum Sanitatis (fine XIV° secolo)
uomo con aumonière, da un affresco di Memmo di Filippuccio a San Gimignano (inizio XIV° secolo).
Inizialmente queste borsette erano realizzate sotto forma di rete (da qui il termine, che potrebbe derivare dal latino “reticulum”, ossia “piccola rete”). Hanno poi preso altre forme e sono state realizzate in vari materiali, sempre dotate di una chiusura in cima e di un laccio per essere portare appese.
Troviamo un primo riscontro di questo termine nel 1730, ma è alla fine del secolo che iniziano a diffondersi; saranno talmente diffuse da essere chiamate anche “indispensable”.
Reticule (ipoteticamente) tedesca in seta e metallo conservata presso il Met (1800-1810)
reticule dalla forma insolita, chiamata “pineapple bag” per un abito di origine francese, conservato presso il Kyoto Museum Institute (1800)
reticule in cotone ricamato con filo di cotone, conservata presso il Met (1811)
reticule in seta, metallo e vetro dal Met (inizio Ottocento)
Ackerman’s Repository, Vol. 5, 1811
abito inglese in seta con reticule abbinata, dal Victoria&Albert Museum (1823)
reticule in cotone e ottone dal FIDM Museum di Los Angeles (1800-1810)
reticule francese in seta, con particolari dipinti e ricamati e perline; conservata presso il Cooper Hewitt, Smitsonian Design Museum di New York (1799)
borsa in seta e cartapesta, con perline in acciaio, dal museo olandese Modemuze (1820-1830)
Le reticule erano anche criticate per molti motivi; ad esempio in quanto un elemento di vestiario normalmente indossato sotto gli abiti (ossia le “borse”, antenate delle tasche, legate in vita sotto le gonne) veniva esibito dalla vista, oppure per la maggiore indipendenza che sembrava attribuire alla donna, passando anche per i rischi a cui esponeva (già allora c’era il problema del borseggio) e al fatto che fosse visto come un elemento “maschile). Per questo motivo venivano anche chiamate “ridicule”, da un termine riportato nel 1801 nel “Almanac del Ridicules”.
Questo tipo di borse perderà progressivamente di popolarità, con l’avvento delle borsette secondo la concezione moderna, ma continueranno comunque ad essere usate anche nei periodi successivi ai primi decenni del XIX° secolo.
Modelli per la realizzazione di reticule, inizio Novecento
borsa a uncinetto, da un giornale del 1862
Bellissimo articolo. Complimenti